A Cassino si compiono passi green
Anche quest’anno il Comitato di Ateneo per lo Sviluppo Sostenibile (CaSe) dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale ha aderito a Climbing for Climate: l’evento nazionale, giunto alla III edizione, organizzato dalla Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) con il Club Alpino Italiano (CAI). L’evento, il 7 settembre, è stato scandito in due momenti, uno di discussione, presso la Sala del Consiglio del Rettorato, l’altro di immersione nel territorio.
Ha inaugurato la giornata il Magnifico Rettore, Giovanni Betta, che ha espresso tutta la sua ammirazione per l’iniziativa e ha evidenziato come la Rete delle Università Sostenibili sia passata dall’essere una rete “d’immagine” a una rete di “effettualità”. Diversi gli interventi che si sono succeduti durante questa prima fase. A seguire ricordiamo l’intervento dell’onorevole Mauro Buschini, Consigliere della Regione Lazio: «Occuparsi dell’ambiente è una corsa contro il tempo» ha esordito durante i suoi saluti, per poi spostare l’attenzione sul ruolo delle università nel promuovere l’innovazione e il cambiamento del nostro modo di vivere.
Sull’urgenza di tutelare l’ambiente si è soffermato anche il Presidente del Parco Regionale dei Monti Aurunci, Marco delle Cese, che ha chiesto controlli più capillari sul territorio e regole più severe per la legalità. Più rasserenanti invece le parole dell’assessore all’ambiente del Comune di Cassino, Emiliano Venturi, che ha posto all’attenzione, con orgoglio, alcuni importanti interventi in campo ambientale promossi dall’attuale amministrazione, tra cui la bonifica del sito del Nocione, il corso d’acqua lungo il quale si trova da molti anni una discarica di rifiuti solidi urbani, anche ospedalieri, e il piano di assestamento forestale. Un altro importante intervento riguarderà la creazione di una pista ciclabile fra la stazione ferroviaria e il campus della Folcara.
Si è passati quindi a discutere sul tema della giornata, vale a dire il cambiamento climatico. «L’evoluzione del clima ha una sua storia, che noi riusciamo a leggere ed è ben chiara anche nei nostri modelli numerici, malgrado problemi di approssimazione. Ma l’uomo negli ultimi cent’anni dall’ultima rivoluzione industriale ha introdotto più gas serra di quelli che fanno parte di un equilibrio a scala globale» ha spiegato Michele Saroli, referente Unicas presso la RUS nel Gruppo di lavoro sul clima.
Tra le conseguenze del riscaldamento globale, oltre alle variazioni del tempo meteorologico con carattere estremo (le alluvioni ad esempio), c’è il calo della produzione di miele: «Da 30.000 tonnellate nel 2010 siamo passati orientativamente a circa 15.000 tonnellate nel 2020», ha spiegato Antonio Erratico, apicoltore e naturalista. Il sintomo di uno squilibrio ecosistemico che anche colpisce le api, legato all’innalzamento delle temperature: un fenomeno che dovrebbe indurre, ha aggiunto il professor Saroli, un più intelligente “governo” del territorio, per preservare le condizioni ambientali che permettono la vita.
A conclusione della giornata si è svolta infine una passeggiata “informativa” e “istituzionale”, come l’hanno definita gli organizzatori. Dopo il benvenuto del Direttore scientifico del Museo Historiale di Cassino, Gaetano De Angelis Curtis , ci si è incamminati verso la Villa Comunale, le Sorgenti del Gari fino alla Rocca Janula, nell’area protetta “Monumento Naturale di Montecassino”, accolti dall’associazione che la gestisce. Lungo il percorso anche un’azione concreta: sono stati piantati tre alberi e grazie alle “pillole di conoscenza” a cura dei docenti Unicas, del CAI di Cassino, del personale e dei guardia parco dei Monti Aurunci si sono apprese tante informazioni sul territorio.
L'autore
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Assetata di emozioni e del nuovo.
Credo nel potere formativo della letteratura e nell'efficacia di una buona comunicazione.