Sud Pontino, una grande opera per l’acqua
Sembra definitivamente tramontato il progetto dei dissalatori nel golfo di Gaeta che aveva tenuto banco, l’estate scorsa, durante la crisi idrica nel Sud Pontino, quando l’esaurimento delle scorte aveva portato a razionamenti e proteste in strada dei cittadini in diversi comuni. Alla fine di febbraio, infatti, l’amministrazione di Formia e il gestore Acqualatina, che serve l’Ato 4 del Lazio Meridionale, hanno annunciato in conferenza stampa un ambizioso progetto di risanamento che prevede la sostituzione delle tubature più ammalorate, il completamento del campo pozzi “25 ponti” e il collegamento delle rete di Minturno con quella di Acqua Campania a Cellole, che fornirà 5.000.000 mc/anno, vale a dire 160 litri al secondo all’intero territorio. E i lavori sono già cominciati: due nuove condotte sono state installate alla fine di marzo a Formia (350 metri su via Appia, lato Napoli) e nel quartiere medievale di Gaeta, altre attività sono previste a S. S. Cosma e Damiano, Castelforte, Spigno Saturnia e Minturno, dapprima con la sostituzione delle tubature “colabrodo” e subito dopo con il rifacimento degli allacci di tutte le utenze. Le opere si completeranno, almeno per quanto riguarda il Comune di Formia, entro il 2019 ma già all’inizio dell’estate 2018 si prevede di recuperare circa il 20% del totale.
«Nel complesso, gli interventi nel Sud Pontino richiederanno un totale di 8 milioni di euro d’investimento e un recupero di circa 200 litri al secondo, pari a circa 6,3 milioni di metri cubi all’anno, in grado di portare l’attuale 65% di dispersione idrica del Sud Pontino al 45%» aveva spiegato durante la presentazione Ennio Cima, Direttore tecnico di Acqualatina. Soltanto su Formia gli interventi interessano 19 chilometri di rete e garantiranno un recupero fra 47 e 61 litri al secondo, equivalenti a un volume compreso fra 1,5 e 1,9 milioni di metri cubi all’anno. «Il progetto – aveva aggiunto Cima – si estende su tutto l’Ato4, al fine di portare l’attuale dispersione dell’ambito territoriale dal 55% al 45%».
L’intervento allontana finalmente l’ipotesi di sopperire alla carenza d’acqua tramite l’installazione dei dissalatori, avanzata a suo tempo da Acqualatina, autorizzata dal presidente della Regione Lazio, nonché Commissario all’emergenza idrica, Nicola Zingaretti ma fortemente contrastata sia dagli enti locali, sia da diversi esponenti dell’associazionismo preoccupati per le conseguenze sull’habitat marino. Sul tema si è espresso con chiarezza anche il sub-commissario, Antonio Quarto: «Vi confermo che le risorse inizialmente previste per l’installazione dei dissalatori nel Molo Vespucci sono state destinate ad altri interventi, tra cui i citati “25 ponti”. Il progetto di installazione degli impianti, dunque, non è previsto tra gli interventi da realizzare nel piano emergenza».
A supporto del piano di manutenzione arriva anche l’“hoselining”, una tecnologia di nuova generazione che prevede l’inserimento nelle tubature malfunzionanti di un tubolare flessibile e altamente resistente all’usura che si sostituisce al precedente: il sistema è già stato utilizzato da Acqualatina, il mese scorso, per risanare oltre tre chilometri di condotta dalla centrale Sardellane verso i Comuni di Pontinia, Priverno, Sezze e Sonnino.
L’ammodernamento delle reti rappresenta del resto la soluzione più efficace per stabilizzare la disponibilità d’acqua nel lungo periodo, ridotta dalla siccità e dal cambiamento climatico. Ma ci voleva un’estate all’asciutto, conflitti sociali e mesi di polemiche per applicarla?
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