Caserta, la Reggia fa il boom di visitatori. La direttrice Maffei: «Aspettavamo da tempo di poter riaprire»
Corridoi luminosi, lampadari di cristallo, vetri tirati a lucido: così si presenta oggi la Reggia di Caserta, il meraviglioso edificio commissionato nel XVIII secolo da Carlo di Borbone su progetto di Luigi Vanvitelli. Nonostante l’emergenza sanitaria il monumento, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 1997, non smette di affascinare i suoi visitatori, che il 18 gennaio 2021, primo giorno di riapertura, sono stati 343. Un dato più che positivo, che ha lasciato a bocca aperta chi, la Reggia, la cura ogni giorno: «Non ci aspettavamo questi numeri anche perché oggi è lunedì – spiega una custode . Che bello rivedere gente nel parco e al Palazzo: abbiamo vissuto questi mesi in un’avvilente solitudine che sembrava non dovesse finire mai».
Per ora le visite sono riservate ai soli Campani, essendo stati vietati fino a nuovo ordine gli spostamenti tra regioni. La direzione assicura la messa in sicurezza di tutti gli ambienti e l’adozione delle opportune misure di prevenzione, in linea con le direttive del Mibact (Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo), che ha permesso la riapertura dei soli musei in zona gialla: «Gli uffici e il personale tutto sono al lavoro per garantire il massimo dell’efficienza e il rispetto di tutte le misure anti Covid19», afferma Tiziana Maffei, direttrice della Reggia dal 2018, fortemente fiduciosa nel senso civico dei cittadini e nel loro rispetto delle regole. «La Reggia di Caserta è un massaggio al cuore -confessa – A volte è una spina nel fianco quando la vedo trascurata, ma sicuramente la bellezza fa bene in questo momento. Abbiamo bisogno anche di fiducia e di respirare un’aria positiva in luoghi come i musei».
Il messaggio di Tiziana Maffei, direttrice della Reggia di Caserta, durante il periodo di lockdown
Tanti i lavori di restauro effettuati a cancelli chiusi per rendere la maestosa dimora ancora più sorprendente: numerosi gli spazi mai mostrati in precedenza e scoperti solo ora, capaci di affascinare chi sia interessato ad immergersi in un’atmosfera pittoresca e storica. Tra una sala e l’altra degli appartamenti reali è anche possibile notare opere scelte fra le 72 della Terrae Motus, forse unica collezione monotematica di arte contemporanea anni ’80 esistente al mondo. Nella Sala Ellittica, ritinteggiata durante il periodo di lockdown, si trova anche il presepe reale, valorizzato da un nuovo impianto di illuminazione.

Non tutti gli addetti ai lavori, però, si dicono soddisfatti dell’iniziativa promossa dal governo e dell’organizzazione attuale. Federculture, associazione nazionale degli enti pubblici e privati, delle istituzioni e delle aziende che operano nel campo delle politiche e delle attività culturali, si rende portavoce dell’opinione di molti. In una lettera a Dario Franceschini, ministro dei beni culturali, il presidente Andrea Cancellato scrive infatti: «È difficile comprendere quale sia la logica dell’apertura nei soli giorni feriali: se l’esigenza è quella di non sovraccaricare il sistema dei trasporti urbani, si consenta una potenziale, pur ridotta, utenza proprio nei giorni di maggiore affollamento dei mezzi pubblici e delle strade». Poi aggiunge, riferendosi alla divisione per colori della penisola: «Legare, inoltre, l’apertura dei musei alla variabile dell’attribuzione di colori alle regioni di appartenenza rende imprevedibile la durata dei periodi apertura e di chiusura, con conseguenze non gestibili sull’organizzazione del personale e delle prenotazioni».
Eppure, il pubblico, destinatario del messaggio comunicativo dell’arte, apprezza profondamente la riapertura, anche se non generalizzata. Coloro che hanno visitato la Reggia di Caserta e passeggiato lungo i sentieri del parco si sono detti profondamente soddisfatti dell’esperienza vissuta: «Eravamo in crisi di astinenza», affermano i coniugi Paterna, arrivati da Napoli per rivivere uno dei «luoghi belli del nostro Paese». Non pochi quelli che si sono recati alla Reggia ispirati dalla bella giornata di sole, oltre che dall’esecuzione d’orchestra de ‘Le sette ultime parole di Cristo sulla croce’ di Franz Joseph Haydn, realizzata nel teatro della Reggia e diretta da Riccardo Muti, andata in onda in prima serata su Rai 5 domenica 17 gennaio.
L'autore

- Nata a Piedimonte Matese nel 1999, Federica è una studentessa di Lettere Moderne presso l’Università di Cassino. Ama leggere, scrivere, e guardare le serie tv.