Francesco Mastroianni, il quarto a destra, assieme ad un gruppo di volontari

L’esperienza di Francesco in Emilia Romagna. Tra fango e speranza

Il racconto dell’alluvione attraverso le parole di Francesco Mastroianni, 21 anni, membro del V.E.R Sud Pontino che dal 21 al 24 maggio ha operato a Cervia (Ra)


 

«C’era tanta acqua, veramente tanta, volti distrutti delle persone e arredi devastati. Però appena ci hanno visto hanno ripreso quell’energia che avevano prima che succedesse questo disastro». I volontari che hanno prestato soccorso alle popolazioni devastate dall’alluvione del mese scorso in Emilia Romagna provenivano anche dalle province del Lazio meridionale. Come Francesco Mastroianni, volontario della Protezione Civile Sud Versante di Formia, che racconta la sua esperienza a Cervia, in provincia di Ravenna: «Sono partito alle due del mattino dalla nostra città insieme ad altri due colleghi. E siamo giunti in una località vicino Roma, dove ci siamo radunati con molti altri volontari. Da lì siamo partiti per Cervia in colonna mobile e con i lampeggianti accesi».

 

Francesco Mastroianni al centro fra due volontari del V.E.R di Formia
Al centro, Francesco Mastroianni

Gli interventi

Dall’inizio di maggio l’intera Emilia-Romagna è stata colpita da forti temporali che hanno provocato gravi danni.  Solo nella provincia di Ravenna sono coinvolti 43 comuni. A Cervia le piogge hanno rotto l’argine del fiume Savio che ha inondato l’intera zona. I danni maggiori si sono verificati nel quartiere Malva Nord e nella zona delle Saline, ancora oggi inagibili. I danni sono stati notevoli: 800 ettari sono inondati nelle Saline e due anni della produzione di sale è distrutto. Settemila persone si sono trasferite nei piani alti delle abitazioni e mille sono state ricollocate dal Comune. «Le persone cercavano di portare i mobili dove non c’era l’acqua, molti avevano facce stanche ma non avevano perso l’ottimismo» afferma Francesco. Tante le richieste di intervento. Le operazioni maggiori sono state effettuate, spiega il volontario, «con idrovore in cantine e garage per far defluire tutta l’acqua. Abbiamo aiutato la popolazione a svuotare le case private».

I danni provocati dall'alluvione
I danni provocati dall’alluvione a Cervia (Ra)

Aria di solidarietà

I romagnoli hanno apprezzato molto il sostegno della protezione civile e sono stati riconoscenti con i volontari. «Dopo che abbiamo svuotato l’abitazione di una signora, quest’ultima ci ha abbracciato e ringraziato, poi ha fatto una foto con tutti noi. Vorrà incorniciare la foto e tenerla in casa appena che potrà rientrarvi» riprende il giovane formiano, 21 anni, comproprietario di un bar e da cinque anni impegnato nella Protezione civile. A sorprendere è stata anche l’aria che si respirava tra le ragazze e i ragazzi giunta da tutta Italia per portare la propria solidarietà concreta. Questi “angeli del fango”, come li hanno ribattezzati i media, si sono riversati in strada dall’inizio dell’emergenza. Armati di pale, vanghe e stivali in gomma hanno sgomberato le strade ricolme di melma. Secondo il motto americano «I care» «me ne importa, mi sta a cuore», i giovanissimi hanno dato il massimo per risollevare i territori colpiti dall’alluvione: «I ragazzi sia la mattina, sia dopo l’orario scolastico erano pronti a dare una mano, a spalare il fango e aiutare chiunque fosse in difficoltà» aggiunge Mastroianni.

 

le operazioni di aspirazione dell'acqua tramite idrovore
Le operazioni di aspirazione dell’acqua tramite idrovore

Fenomeno in crescita

Sono molte le associazioni partite dal litorale laziale. Oltre la Protezione Civile Sud Pontino di Formia anche il gruppo Fenice di Gaeta e la Misericordia di Fiumicino sta fornendo supporto in Emilia-Romagna. Tra questi volontari ci sono tanti giovani che utilizzano il proprio tempo libero per dare una mano agli altri. Il fenomeno è in aumento: più di un giovane su 10 fa volontariato in Italia. Secondo l’Istat la fascia di volontari più attiva è quella compresa tra i 18 e i 24 anni. E Francesco conferma: «È un’esperienza che consiglio perché è sempre bello dare una mano al prossimo. Io ho del tempo libero e ho deciso di dedicarlo agli altri. È un’attività che fa bene a chi la compie e a chi riceve aiuto».

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