Una manifestazione in Iran dopo l'uccisione di Qasem Soleimani (Fonte: Wikimedia)

Un colpo al futuro

Ogni tanto, durante il corso di Scrittura giornalistica che accompagna Cassinogreen, l’attualità irrompe insieme a uno di quegli eventi che ristrutturano, come si dice, l’agenda setting. Può accadere a causa di una catastrofe più o meno naturale che colpisce l’immaginario collettivo (pensate alla tempesta Vaia che devastò le foreste del Bellunese durante l’ottobre di due anni fa), di una competizione politica che monopolizza l’attenzione dei media, di una vittoria sportiva…

Adesso questo fenomeno si ripresenta, sul finire della pausa accademica, con l’escalation di tensione in Medio oriente seguita all’uccisione del generale iraniano Soleimani tramite un drone chirurgicamente pilotato dal Pentagono. Su Cassinogreen normalmente si scrive di ecologia, non solo su scala locale, di problematiche ambientali che minacciano i luoghi d’interesse dell’Ateneo e delle molte opportunità che la riconversione all’economia circolare riserva anche alle nuove generazioni che crescono fra la Ciociaria e la Terra di lavoro, fra le alture del Molise e la pianura Pontina.

Ma come possiamo ignorare quanto accade in una zona geograficamente lontana, è vero, ma assai vicina in termini geopolitici alla nostra, tormentata peraltro negli ultimi decenni da diversi conflitti cui hanno preso parte anche le nazioni europee, culla di una civiltà che vide stabilizzarsi quasi seimila anni fa la prima forma di scrittura (quella cuneiforme) e che oggi rimane faticosamente sospesa fra un regime teocratico e i bisogni di libera espressione maturati con il nuovo millennio?

Parliamo dell’Iran in cui spopola Instagram, nonostante le restrizioni sui social imposti dalle autorità di Teheran (vedi la “World map dei social media” di cui a breve attendiamo l’aggiornamento su www.vincos.it). Ma anche dell’Iraq in cui l’ambiente e l’impegno sociale rappresentano un terreno di riscatto e speranza per le ragazze e i ragazzi svezzati durante la seconda Guerra del golfo, come raccontava qualche mese fa il quotidiano L’Avvenire.

E’ un momento significativo sotto il profilo giornalistico. Ma lo è ancora di più sotto quello etico perché questo colpo al futuro toglie respiro soprattutto ai più giovani, a quelli che ritroveremo fra poche ore a lezione nella nostra Università ma anche a tutti gli altri che nelle diverse regioni del Pianeta, Stati Uniti compresi, esprimono un bisogno di sostenibilità a prescindere dalle appartenenze confessionali, dai luoghi di residenza, dalle identità culturali. Un bisogno verso il quale ci richiamano gli incendi che divorano l’Australia: una notizia di orizzonte internazionale passata in secondo piano al cospetto del conflitto fra due classi dirigenti che sembrano vivere in un altro secolo, quello ancora centrato sull’economia del petrolio.

L'autore

Marco Fratoddi
Marco Fratoddi
Marco Fratoddi, giornalista professionista e formatore, insegna Scrittura giornalistica al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino dove ha centrato il proprio corso sulla semiotica della notizia ambientale e le applicazioni giornalistiche dei nuovi media. È direttore responsabile del periodico culturale "Sapereambiente", ha contribuito a fondare la “Federazione italiana media ambientali” di cui è divenuto segretario generale nel 2014. E' responsabile per le attività sui media digitali dell'Associazione per l'agricoltura biodinamica, collabora con il Movimento difesa del cittadino come caporedattore del progetto "Io scrivo originale" per l'educazione alla legalità nelle scuole della Campania, partecipa come direttore artistico all'organizzazione del Festival della virtù civica di Casale Monferrato (Al). E' stato Direttore editoriale dell’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé futuro-Weec network di Torino, ha diretto dal 2005 all’ottobre 2016 “La Nuova Ecologia”, il mensile di Legambiente, dove si è occupato a lungo di educazione ambientale e associazionismo di bambini. Fa parte di “Stati generali dell’innovazione” dove segue in particolare le tematiche ambientali e le attività di comunicazione. Fra le sue pubblicazioni: Salto di medium. Dinamiche della comunicazione urbana nella tarda modernità (in “L’arte dello spettatore”, Franco Angeli, 2008), Bolletta zero (Editori riuniti, 2012), A-Ambiente (in Alfabeto Grillo, Mimesis, 2014).

Marco Fratoddi

Marco Fratoddi, giornalista professionista e formatore, insegna Scrittura giornalistica al Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Cassino dove ha centrato il proprio corso sulla semiotica della notizia ambientale e le applicazioni giornalistiche dei nuovi media. È direttore responsabile del periodico culturale "Sapereambiente", ha contribuito a fondare la “Federazione italiana media ambientali” di cui è divenuto segretario generale nel 2014. E' responsabile per le attività sui media digitali dell'Associazione per l'agricoltura biodinamica, collabora con il Movimento difesa del cittadino come caporedattore del progetto "Io scrivo originale" per l'educazione alla legalità nelle scuole della Campania, partecipa come direttore artistico all'organizzazione del Festival della virtù civica di Casale Monferrato (Al). E' stato Direttore editoriale dell’Istituto per l’ambiente e l’educazione Scholé futuro-Weec network di Torino, ha diretto dal 2005 all’ottobre 2016 “La Nuova Ecologia”, il mensile di Legambiente, dove si è occupato a lungo di educazione ambientale e associazionismo di bambini. Fa parte di “Stati generali dell’innovazione” dove segue in particolare le tematiche ambientali e le attività di comunicazione. Fra le sue pubblicazioni: Salto di medium. Dinamiche della comunicazione urbana nella tarda modernità (in “L’arte dello spettatore”, Franco Angeli, 2008), Bolletta zero (Editori riuniti, 2012), A-Ambiente (in Alfabeto Grillo, Mimesis, 2014).

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