Invito a Telesia, alla scoperta delle antiche rovine

Siamo in Campania, in provincia di Benevento, tra San Salvatore Telesino e Telese Terme. Qui sorge Telesia, antica città romana di origine sannitica, menzionata per la prima volta nel 217 a.C, quando fu conquistata da Annibale. Per molti anni dimenticata e sottovalutata, oggi, grazie alle numerose iniziative archeologiche, è possibile visitarne i resti e ammirare i reperti, le epigrafi, svariati vasi e utensili presso l’Antiquarium di Telesia, museo ospitato presso l’Abbazia benedettina di San Salvatore Telesino. Grazie ad un progetto, il Telesia Archaeological Project, coordinato dal professor Luigi Pedroni, fra il 2014 e il 2017 un team di archeologi ha riportato alla luce un grande edificio nel centro di San Salvatore Telesino. Sempre nello stesso territorio, poco distante, scavi precedenti portarono alla luce un anfiteatro romano. Assieme a quelli dell’anfiteatro, i resti delle mura sono quelli che più si sono conservati della città romana.

 

L'anfiteatro dell'antica Telesia con le sue rovine visto dall'alto
L’anfiteatro dell’antica Telesia, città romana di origine sannita, con le sue rovine

 

Ad aderire al progetto della Lithuanian University di Vilnius, la capitale della Lituania, è stato anche l’Ateneo del Sannio, partecipando attivamente all’opera di scavo. L’equipe del professor Luigi Pedroni segue un progetto che ha come obiettivo la conoscenza dello sviluppo urbano dell’antica Telesia. «La città di Telesia è ancora poco conosciuta sia dal punto di vista storico che archeologico» dichiara il professor Pedroni.  Secondo le prime ipotesi, dallo scavo sarebbe emerso un edificio pubblico di grande importanza: la basilica. Essa era di grandi dimensioni, con tre ampi ingressi, ognuno dei quali diviso in due da un pilastro e si connetteva al foro sul lato principale. Non è da identificare come un luogo religioso ma come un edificio in stretto contatto con il foro. Scavi successivi hanno poi riportato alla luce anche un altro sito molto importante: le Terme di Teseo. Oggi è possibile visitarle in località Telese Vetere, a San Salvatore Telesino.  Erano alimentate da acqua calda e fredda, il riscaldamento avveniva tramite una sorta di impianto che oggi definiremmo “a pavimento”. Il nome delle terme deriva dal ritrovamento negli anni ’50, di un frammento di stucco parietale del primo secolo d. C, raffigurante Teseo che lotta con il Minotauro. Le Terme di Teseo sono vicine al centro della città di Telesia che comprendeva all’interno del tracciato delle mura tre edifici termali, il foro, la basilica ed un anfiteatro. Fuori le mura, dopo la Porta di Capua, è situato l’anfiteatro. La sua edificazione è coeva a quella dell’anfiteatro di Pompei, la struttura è ellittica, a forma di ferro di cavallo, risalente forse al I sec d,C. Grazie alla scoperta di varie epigrafi possiamo affermare che molto probabilmente all’interno dell’anfiteatro ci fosse una vera e propria scuola di gladiatori. Per comprendere meglio cosa possa essere la cosiddetta Porta di Capua dobbiamo precisare che le principali vie di acceso alla città erano limitate da cinque porte principali, situate in corrispondenza dei punti cardinali.

 

Il sindaco di San Salvatore Telesino (Bn), Salvatore Romano
Il sindaco di San Salvatore Telesino (Bn), Salvatore Romano

 

Intervistando il sindaco di San Salvatore Telesino, Fabio Romano, siamo venuti a conoscenza di un nuovo progetto messo in campo dall’amministrazione comunale. A parlarne è proprio lui: «Abbiamo predisposto con la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, un progetto di valorizzazione della cinta muraria oltre a promuovere una borsa di studio per gli studenti che presentano una tesi di laurea sull’antica Telesia. Nello specifico il progetto riguarda un percorso pedonale lungo il perimetro delle mura, con accesso sulle torri, che permette di ammirare l’intera cittadina con le sue porte di accesso». Le mura   avevano lo scopo di difendere la città da eventuali attacchi esterni, alte quasi sette metri, con una struttura non del tutto omogenea, in quanto risultavano separate da torri di avvistamento di forma tondeggiante, che si intensificavano nelle zone facilmente attaccabili. La catena di cinta muraria, assieme ai ruscelli Truono e Portelle, posti nelle vicinanze, andava a delimitare l’antica città per quasi tre chilometri. Altra iniziativa, puntualizza il sindaco riguarda il sistema idrico: «È doveroso soffermarsi sul recupero ed il restauro dell’antico sistema idrico che approvvigionava l’antica cittadina e gli stabilimenti termali».

 

 

Ma al momento come viene valorizzato il nostro territorio? La risposta è immediata: «Il nostro territorio viene valorizzato concentrando gli interventi e gli investimenti sulle risorse naturalistiche, culturali, ed economiche-produttive esistenti sullo stesso. In particolare, gli interventi dell’amministrazione riguardano progetti volti a valorizzare e incrementare, anche al fine di renderli fruibili le potenzialità del territorio come attrattive turistiche. Non di minore importanza sono gli interventi a sostegno delle attività artigianali, base dell’economia locale, che affondano le proprie radici nelle tradizioni locali».

 

Guarda la conversione con Luigi Pedroni sul Telesia Archaeological Project

 

La riscoperta della città, di alcuni edifici, di resti di mura e di vecchi manufatti ha generato orgoglio nella popolazione. È necessario che tutti i cittadini, in particolare i più giovani, prendano consapevolezza del territorio provando maggiore interesse nei riguardi dei tanti progetti messi a disposizione dagli enti locali, rapportandosi in modo concreto con il territorio nel quale vivono. È necessario che si rendano conto di quanto sia ricco di siti degni di nota, tutti da scoprire. Basterebbe solo prendersene cura e non lasciarli inghiottire dalla natura.

L'autore

Carlotta Fichessa
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“La natura dipinge per noi, giorno dopo giorno, immagini di infinita bellezza”.

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