Un’opera digitale di Simone Riccardi tratta dal cortometraggio “Preghiera -Reperti d'autunno” (2017)

Sentimenti di natura. Dentro l’opera dell’artista frusinate Simone Riccardi

Un primo piano di Simone Riccardi, Simone Riccardi, 41 anni, artista digitale, scenografo, pittore e illustratore
Simone Riccardi, 41 anni, artista digitale, scenografo, pittore e illustratore

«Il mio compito d’artista è promuovere sentimenti e valori che oggi stanno svanendo. Siamo immersi in un mondo caotico e problematico. In realtà ci sono emozioni che non indaghiamo e questo filmato rappresenta quelle dimensioni inesplorate, cerca di combattere l’orrore della vita quotidiana, sensibilizzare, aprire lo sguardo». Descrive così Simone Riccardi, 41 anni, artista multimediale, scenografo, pittore e illustratore frusinate, “Preghiera – Reperti d’Autunno”: la sua più recente opera cinematografica, in procinto di essere pubblicata. Immerso da sempre nel mondo dell’arte, Riccardi si prodiga per educare al sentimento attraverso i suoi lavori: «Bisogna considerare l’arte come una sedia vuota – aggiunge – Occorre sedersi, iniziare a riflettere e creare».

Il suo è un percorso che inizia assai precocemente. Viene introdotto, infatti, nel mondo dell’arte dal padre, il maestro Gian Carlo Riccardi, dal quale eredita quella sensibilità che gli permette di andare oltre il visibile e rendere in immagini le emozioni. Laureatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, intraprende la carriera artistica attraverso sperimentazioni che lo portano a una continua evoluzione: dagli inchiostri in bianco e nero alle tecniche grafiche, fino alla produzione di cortometraggi.

Come, appunto, “Preghiera – Reperti d’Autunno” nel quale sono inserite alcune sue opere digitali. Presentato a Milano da Vittorio Sgarbi, comprende un catalogo realizzato dall’associazione culturale Artetra di Salerno. Inoltre, a breve uscirà una monografia in video su “Sky Arte” a cura di Federico Caloi (il video nel frattempo è uscito, si trova in testa alla pagina, ndr). In quest’opera, che abbiamo potuto vedere anche noi in anteprima, Simone Riccardi interpreta il padre Gian Carlo attraverso alcuni motivi tipici del suo operato teatrale, come l’uomo vestito di bianco con la sciarpa rossa, la barchetta, la scatola, tramite un nuovo linguaggio. «Non è stato semplice interpretare mio padre», spiega l’artista.

Il video è in bianco e nero, come a voler richiamare alla memoria tempi lontani. Si apre con l’immagine di Simone Riccardi visto di spalle. Guarda il paesaggio ciociaro, vuole esaltare la magnificenza della natura con alcuni gesti e la musica di compositori come Beethoven, Albinoni e Chopin, tanto cari al padre, mentre viene declamato “Il porto sepolto” di Ungaretti.

Poi d’un tratto una scatola. All’interno un mondo fatto di sogni ed immagini di vita. L’artista intraprende, così, un viaggio nei suoi ricordi prendendo per mano suo padre. Si scorgono delle barche e delle bambole, emblemi della figura paterna, dei bambini teneri e paffuti ma svuotati del loro sguardo, alcune mani che s’intrecciano in abbracci assenti. Inizia così il suo viaggio solitario, la mano del padre lentamente si allontana e il figlio vaga tra immagini antitetiche di vita e morte, di persone assopite in un torpore che, forse, sarà eterno. Infine, una barchetta di carta che deflagra nell’acqua tra i vagiti di un neonato.

Il cortometraggio, dal forte impatto emotivo, ha il compito di suscitare domande, provocare curiosità e far riflettere. “L’opera d’arte è aperta, ognuno di noi può leggerla in modo diverso” conferma Simone Riccardi. Così dialoga con il pubblico mediante gesti, visioni, simboli, tutte metafore contenenti significati che lo spettatore deve svelare.

L’antitesi fra la vita e la morte d’altro canto è un concetto che percorre tutta la carriera artistica di Riccardi. E con “Preghiera – Reperti d’Autunno” realizza una provocazione etica rivendicando l’importanza di ciò che dovrebbe essere naturale nella società, a partire dal sentimento, sintetizzato dal vagito del bambino che può rappresentare un pianto di vita, di commozione e di tristezza al cospetto dei cicli dell’esistenza.

Visita il sito di Simone Riccardi

L'autore

Valentina Coccarelli
Valentina Coccarelli
Sono nata il 17 Febbraio 1997 a Frosinone. Ho frequentato il
Conservatorio Licinio Refice, studiando per diversi anni pianoforte e
successivamente il Liceo Artistico A. G. Bracaglia di Frosinone. Sono
laureata in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi di
Cassino e del Lazio Meridionale. Durante il mio excursus scolastico,
ho avuto modo di entrare in contatto e conoscere direttamente
personalità di spicco e grandi artisti eclettici ed innovativi.

Valentina Coccarelli

Sono nata il 17 Febbraio 1997 a Frosinone. Ho frequentato il Conservatorio Licinio Refice, studiando per diversi anni pianoforte e successivamente il Liceo Artistico A. G. Bracaglia di Frosinone. Sono laureata in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Durante il mio excursus scolastico, ho avuto modo di entrare in contatto e conoscere direttamente personalità di spicco e grandi artisti eclettici ed innovativi.

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