Soccorsi dopo una scossa di terremoto

Il rischio sismico in Ciociaria. Come prevenirlo secondo il geologo Riccardo Viselli

Il geologo Riccardo Viselli
Il geologo Riccardo Viselli

«Sappiamo come si generano i terremoti, dove si trovano le strutture sismogenetiche che li possono generare, esistono le tecniche per costruire in sicurezza. Eppure rimane un approccio fatalistico su questo tema nel nostro paese, a differenza di quanto accade altrove: basti pensare al Giappone, dove l’energia dei terremoti è molto più elevata ma il rischio sismico è assai inferiore. Con questo volume vogliamo far comprendere che si può intervenire in maniera seria nella prevenzione e che nella provincia di Frosinone il rischio sismico è più che reale». Spiega così Riccardo Viselli, geologo originario di Ceprano nonché autore di numerosi saggi d’argomento ambientale e naturalistico, gli obiettivi di “Come si generano i terremoti. Il rischio sismico nella provincia di Frosinone”: il suo più recente volume pubblicato dall’Associazione Antares di Piedimonte San Germano (Fr). La persona più adatta, insomma, per entrare nel merito di un problema che preoccupa le popolazioni soprattutto in concomitanza con gli eventi sismici che hanno colpito, anche in anni recenti, le aree limitrofe.

Quali sono le zone più a rischio nella provincia di Frosinone?
Innanzitutto quelle di Categoria 1, dove l’accelerazione è più alta, lungo la fascia Appenninica e quindi al confine con l’Abruzzo e il Molise. Mi vengono in mente Sora, Campoli Appennino, la zona di Val Comino e poi i Comuni immediatamente confinanti come Isola del Liri. Man mano che ci si sposta verso il mare la pericolosità e la classe sismica diminuiscono, perché ci si allontana dalle strutture sismogenetiche comunemente definite attive e presenti in Appennino. Ma questa è la classificazione sismica sulla base delle attuali conoscenze. Per esempio non sappiamo se esiste una struttura sismogenetica al di sotto della Valle Latina e a quel punto la classificazione sismica andrebbe completamente rivista.

Nella copertina del suo libro è presente la frase del famoso architetto giapponese Shigeru Ban: «Le persone non vengono uccise tanto dai terremoti, quanto dagli edifici crollati». Lei che valore dà a queste parole?
Un valore notevole, perché sintetizza l’intento del libro: non bisogna avere un approccio fatalistico perché le morti avvengono quando gli edifici, costruiti male, crollano. In Giappone ci sono molti meno rischi, grazie ad un’edilizia antisismica efficace. Eppure le tecniche sono le stesse ed anche noi potremmo applicarla. Purtroppo abbiamo una vulnerabilità legata ai centri storici sui quali si può intervenire, ma a volte non in maniera risolutiva: si possono solo migliorare e non adeguare.

La pagina dell’Ingv con la lista dei terremoti in tempo reale in Ciociaria

La mappa con i terremoti in tempo reale in Ciociaria

Perché le istituzioni non aiutano nel prevenire i terremoti?
Non riesco a trovare un’altra spiegazione rispetto a quella secondo cui i fondi sono pochi e si cerca sempre di destinarli a quelle che sono le priorità politiche. Evidentemente questa non è la priorità politica di nessun governo.

Ci spieghi meglio…
Investire sulla prevenzione non restituisce visibilità, quindi nessun ritorno elettorale. Eppure intervenire dopo il disastro significa spendere molto di più. Ma a quel punto non se ne può fare a meno, perché quando avviene un disastro l’intervento è obbligatorio. Non è una questione di colore politico, nessun governo che si è succeduto ha mai investito a sufficienza, né sulla ricerca, dove gli investimenti sono scarsissimi, né sull’attività di prevenzione che sono poco più che scarsi.

Secondo lei prevedere i terremoti resta un’utopia?
Con questa ristrettezza d’investimenti è utopico. Senza risorse non potremmo capire se esistono degli indizi in grado di avvertirci con qualche giorno d’anticipo sull’avvento di un terremoto. Questo potrebbe essere utile per i centri storici, dove non si arriverà mai al perfetto adeguamento sismico. Ma al momento non si possono prevedere. Tutti i risultati che sono stati condotti in altri Stati ci dicono che in nessun caso si riesce a determinare il terremoto con giorni di anticipo, perché evidentemente il modello che è stato costruito non corrisponde alla realtà.

In che senso?
Per esempio, le previsioni del tempo si fanno perché è stato costruito un modello che simula molto bene la realtà, ma i fisici dell’atmosfera si trovano dentro il mezzo che studiano e lo possono studiare bene. Noi, non potendo arrivare a 10 chilometri di profondità, non sappiamo se quello che abbiamo ipotizzato sulla genesi del terremoto è vero.

I cittadini, a fronte di questa situazione sismica e della mancanza d’aiuto per la prevenzione, come dovrebbero comportarsi?
Dovrebbero utilizzare quello che è il loro potere più grande: durante le elezioni chiedere tra le priorità maggiore tutela non solo per quanto riguarda la polizia sul territorio o le misure antiterrorismo ma anche al cospetto delle calamità ambientali. Infatti se il cittadino non chiede più prevenzione i politici non la metteranno mai all’ordine del giorno. L’unico strumento utilizzabile è il sisma bonus, che costringe però ad anticipare delle somme importanti che poi saranno restituite: chi se lo può permettere forse lo fa ma molti non ci riescono. Per di più potrebbe anche risultare inutile perché se un’abitazione nella quale si interviene è collegata a quella di un vicino che non ristruttura con la stessa logica, la sicurezza non migliora e si buttano soltanto dei soldi. Perciò deve cambiare l’approccio dello Stato, l’emergenza ambientale va posta all’ordine del giorno, a partire dal terremoto ma a seguire anche nel campo del rischio idrogeologico e dei fenomeni meteorologici estremi.


Il libro

“Come si generano i terremoti. Il rischio sismico nella provincia di Frosinone”

Riccardo Viselli
Come si generano i terremoti. Il rischio sismico nella provincia di Frosinone.
Edito da Associazione Antares, Piedimonte San Germano (Fr), 2019, 62 pagine.
Il libro è in vendita tramite l’associazione al prezzo di 5 euro.

 

 

 

 

 

Visita il sito dell’Associazione Antares

L'autore

Marco Balestrieri
Marco Balestrieri
Nato a Sora il 3 ottobre 1997 e attualmente studente di lettere moderne nell'università di Cassino. Amo le canzoni e i racconti che sappiano pormi continuamente nuovi quesiti

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Nato a Sora il 3 ottobre 1997 e attualmente studente di lettere moderne nell'università di Cassino. Amo le canzoni e i racconti che sappiano pormi continuamente nuovi quesiti

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