La copertina del libro di Tullio Berlenghi

Alla scoperta del diritto ambientale

Il giurista Tullio Berlenghi
Il giurista Tullio Berlenghi

Che cos’è il “diritto ambientale”? Quando è nato? Che cosa ha spinto i nostri legislatori a interessarsi ad esso?

Sono domande a cui cerca di rispondere Tullio Berlenghi nel suo ultimo saggio “Storia del diritto ambientale” (Primiceri editore), presentato pochi mesi fa al Salone internazionale del libro di Torino. Ma procediamo con ordine, chi è Tullio Berlenghi? “Fondamentalmente pigro e refrattario ad ogni assunzione di responsabilità”, si definisce nel suo blog. Poi si smentisce immediatamente sottolineando come la vita gli abbia riservato un trattamento totalmente diverso rispetto alle proprie inclinazioni naturali. Lui, infatti, ambientalista, scrittore ed esperto di diritto ambientale, si occupa di politiche ambientali, urbanistica e mobilità sostenibile, ha collaborato con numerosi riviste e pubblicato diversi volumi (fra cui Alle Colonne d’Ercole, in cui racconta il suo viaggio in bicicletta di 2300 chilometri in solitaria da Genova allo Stretto di Gibilterra, con le illustrazioni di Sergio Staino). E oggi è a capo della Segreteria tecnica del Ministero dell’Ambiente.

Berlenghi nella sua “Storia del diritto ambientale” racconta come è nata questa disciplina partendo dal presupposto, ormai assodato, secondo cui tutti gli ordinamenti giuridici provengono dall’esigenza di garantire una maggiore tranquillità nella vita di una collettività.

Dopo una breve premessa, lo scrittore analizza i termini fondamentali del diritto ambientale a partire dalla definizione stessa di ambiente che definisce un termine “polisemico”. Nel secondo capitolo del saggio, l’autore inizia effettivamente a raccontarci la storia del diritto ambientale partendo dal Codice Hammurabi, stilato fra il 1792 e il 1750 avanti Cristo, che contiene alcune norme che possono essere considerate una prima forma di attenzione al “bene ambiente”. Nel saggio l’autore attraversa vari periodi storici (l’età romana, l’età medioevale, ecc.), ma si concentra in modo particolare sull’analisi dell’evoluzione del diritto ambientale a partire dalla nascita della Repubblica in Italia fino agli ultimi eventi. Si concentra poi sull’analisi dei vari settori in cui si sviluppa il diritto ambientale come il paesaggio, l’urbanistica, i rifiuti, protezione degli animali, tutela dell’acqua e molto altro fin ad arrivare all’ultima parte in cui si occupa di diritto ambientale a livello internazionale. In quest’ultima parte l’ambientalista sottolinea l’importanza di alcuni summit internazionali come la Conferenza di Stoccolma del 1972 e la Conferenza di Rio de Janeiro del 1992.

L’intervista di Beppe Rovera a Tullio Berlenghi

www.fimaonline.it

Il saggio “Storia del diritto ambientale” si presta ad una facile lettura per gli amanti del diritto, ma è ricco di note esplicative molto chiare per coloro che hanno poca praticità con questa materia. L’obiettivo di Berlenghi è dare luce a questa materia perché come lui stesso scrive «dall’analisi dell’evoluzione nel tempo della produzione legislativa in materia ambientale sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello qualitativo emerge chiaramente che i fattori che influenzano una maggiore attenzione del legislatore sui temi ambientali sono la presenza di sensibilità e di cultura ecologista e il verificarsi delle “emergenze”, che hanno costretto le istituzioni a farsi carico di problemi prima ignorati o comunque sottovalutati».

Tullio Berlenghi
Storia del diritto ambientale
290 pagine, Primiceri, 2018
20 euro

Consulta la scheda sul sito dell’editore

Aurora Campopiano

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