Ripartire dalla cultura, dal territorio. E dall’incontro con l’altro. Grazie, presidente Mattarella
Una giornata memorabile per gli studenti, per il corpo docente e tutti i lavoratori dell’Ateneo, per l’intera città di Cassino. E anche per noi, di Cassinogreen, che ieri abbiamo seguito nell’Aula Magna del Campus Folcara l’inaugurazione dall’Anno accademico dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale arricchita dalla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una cerimonia che ha coinciso con il quarantennale di fondazione dell’Ateneo, in concomitanza con quello di Viterbo, alle estremità meridionali e settentrionali della regione: «Quella scelta – ha ricordato il Presidente all’inizio del suo intervento – è stata il frutto della consapevolezza che gli studi universitari non possono essere un fenomeno di élite, ma devono essere il più diffusamente possibile distribuite nel nostro Paese e devono avere un contatto ampio e profondo con il suo territorio».
Ma andiamo con ordine. Ad accogliere il Capo dello Stato, sulle note dell’Inno di Mameli eseguito dal Coro “San Giovanni Battista – Città di Cassino” diretto dal maestro Fulvio Venditti, alle 11 in punto sono stati il Magnifico Rettore Giovanni Betta, il padre Abate di Montecassino Dom Donato Ogliari, il vescovo della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo Gerardo Antonazzo. E poi gli esponenti politici della Regione e della Provincia, i sindaci del territorio e il commissario prefettizio di Cassino, Benedetto Basile.
Nella sua prolusione il Rettore ha sottolineato come l’Università di Cassino sia il «principale motore per lo sviluppo del territorio», evidenziando una crescita importante (+ 9,2 %) nel numero di studenti iscritti tra le più alte nel nostro Paese, ma anche di laureati e dottorandi. Si è ricordato il periodo buio dell’Ateneo cassinate con i problemi inerenti al bilancio economico, ringraziando il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, e i Rettori delle università italiane che, come ha affermato Betta, «hanno compreso la delicatezza della nostra situazione». In seguito, il Rettore ha voluto evidenziare come i recenti risultati ottenuti dall’Ateneo siano il frutto di un forte sistema di connessione tra persone e le istituzioni pubbliche e private, sviluppando attività di ricerca che vedono la collaborazione di economisti, giuristi, letterati e ingegneri di fama nazionale. Inoltre ha sottolineato come le attività didattiche possano creare connessioni sia con le scuole del territorio, al fine di orientare gli studenti verso percorsi formativi adeguati, sia con gli ordini professionali per la formazione degli studenti laureandi verso il futuro lavorativo. In conclusione il Rettore ha annunciato, per la fine del 2019, l’inaugurazione della nuova sede del Dipartimento di Lettere e Filosofia alle spalle del Rettorato, il raddoppio (da 200 a 400) dei posti letto delle residenze, la realizzazione della mensa programmato dall’ente per il diritto allo studio regionale DiSco Lazio e l’attivazione di interventi di efficientamento energetico in linea con gli obiettivi di sostenibilità 2030 dell’Onu.
A seguire ha preso la parola la rappresentante degli studenti e del Senato accademico, Elena di Palma, che ha voluto ricordare la tragedia di Yaguine Koita e Fodé Tounkara, due bambini trovavi morti per congelamento nel vano di un carrello dell’aereo diretto dalla Guinea a Bruxelles, il 29 luglio 1999, sul quale si erano introdotti per fuggire alle tragedie in corso nel loro paese. Nelle loro tasche sono state ritrovate le loro pagelle scolastiche e una supplica di accoglienza indirizzata a “Loro eccellenze i signori membri e responsabili dell’Europa” che a suo tempo fu ripresa dai media di tutto il mondo e poi è stata frettolosamente dimenticata. Elena Di Palma ha sottolineato come l’Italia non sia «un Paese per studenti», ha ricordato che « un Paese che non investe nei giovani è un Paese vecchio che non ha interesse a crescere, è un Paese che abbandona un capitale inestimabile, non lo tutela, non dà le opportunità per crescere, svilupparsi, e permettere al Paese stesso di rinnovarsi». Quindi ha auspica, a nome degli studenti dell’Università, che si intraprenda un percorso verso la «la gratuità dell’Istruzione pubblica» capace di restituire alla collettività l’accesso al sapere. Inoltre, ricordando la figura del Padre fondatore dell’Unione Europea Altiero Spinelli, ha auspicato che dall’Università di Cassino possa ripartire un’Europa che investa in cultura per costruire ponti di pace.
Quindi il rappresentante del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, Francesco Cuzzi, ha ricordato come l’Ateneo cassinate abbia attuato, nel corso degli anni, azioni di integrazione e di apertura attraverso la didattica e la ricerca universitaria grazie ad attività di internazionalizzazione e alla presenza nel Campus universitario di studenti provenienti da paesi asiatici e africani. Ha auspicato una rimodulazione dell’offerta formativa in base ai trasferimenti del personale docente capace di rendere l’Ateneo competitivo, offrendo alle future matricole la migliore scelta possibile e l’avvio di procedure concorsuali riservate al personale meritevole all’interno dell’Ateneo. E ha chiesto allo Stato di investire nell’Università e nella Ricerca nella nostra regione.
La diretta in streaming della cerimonia
E’ venuto poi il turno del professor Giuseppe Recinto, ordinario di Diritto privato presso il Dipartimento di Economia e Giurisprudenza, autore di una lectio magistralis dal titolo “L’insegnamento del diritto nella relazione tra diritto e realtà” nella quale ha evidenziato il tema del diritto legato alla disabilità e alla salute, attraverso il caso di Eluana Englaro. Inoltre Recinto ha sottolineato l’importanza di studiare il diritto non come semplice conoscenza delle leggi del codice civile ma attraverso l’analisi di casi concreti.
E in conclusione, le attesissime parole del presidente Mattarella, che ha evidenziato come l’Italia sia in ritardo per numero dei laureati rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea, auspicando auspica un’inversione di rotta attraverso la spinta delle istituzioni. Il Capo dello Stato ha ricordato, sulla base del discorso pronunciato da Elena di Palma, la storia del migrante maliano 14enne senza nome morto nel 2015 nella terribile strage nel Mar Mediterraneo, con una pagella cucita nella tasca della giacca: «Questi casi – quelli che conosciamo ma chissà quanti non ne conosciamo, né conosceremo mai – di giovanissimi che attribuiscono alla loro pagella, ai loro risultati scolastici, il valore di un passaporto, o anche più di un passaporto, di un accreditamento di serietà e di impegno verso Paesi in cui speravano di poter sviluppare la loro vita, la loro cultura, il loro benessere, certamente interroga fortemente la nostra coscienza».
Il Presidente ha voluto così ribadire il ruolo della conoscenza attraverso delle parole che suonano come un monito verso i sentimenti di esclusione che emergono nella nostra epoca: «Lo studio costituisce insieme la spinta e lo strumento per la cultura, per l’interesse e il rispetto verso le culture diverse, verso le altrui opinioni, verso l’esperienza di altri. Lo studio costituisce la spinta e lo strumento per l’apertura, per il dialogo, per l’amicizia». Una missione di semina culturale che l’Ateneo di Cassino condivide su questo territorio con quella storicamente svolta dall’Abbazia di Montecassino, che ha costituito nei secoli insieme alle altre Abbazie «una rete di riflessione, analisi che ha consentito il traghettamento della cultura antica verso i nostri secoli». Ancora oggi però quella missione è necessaria: «Nel mese scorso sono ricorsi i settantacinque anni dai bombardamenti sull’Abbazia, che è risorta in pieno, ribadendo il senso di speranza – sono state le parole di Mattarella – Dal senso di speranza dello studio che l’Abbazia raffigura con tanta efficacia nasce l’evocazione del dovere di generosità, di impegno, di apertura, di dialogo, di preparazione e di competenza».
Leggi l’intervento del presidente Sergio Mattarella sul sito del Quirinale
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Mi piace mettermi in gioco e intraprendere nuove avventure con entusiasmo, perché nella vita non si smette mai di imparare...
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